Storia del Gruppo Alpini di Collio V.T.
Storia del gruppo Alpini di Collio.
Il gruppo Alpini di Collio si costituisce nell’anno 1937, limitando l’attività alla distribuzione delle tessere senza la benedizione del gagliardetto.
Il primo Capogruppo è l’alpino Pietro Parolini che, disperso in Russia, sarà l’autore di una struggente lettera dal fronte all’amico Francesco Bruni, che a sua volta diventerà uno dei capigruppo (dal 1965 al 1967).
Dopo la parentesi della guerra, nel 1951 il gruppo si ricostituisce per interessamento del capitano Giovan Battista Belotti (capogruppo da 1957 al 1958) ed è benedetto il primo gagliardetto dal cappellano militare alpino Mons. Giuseppe Bonomini, alla presenza del Generale Reverberi, leggendario comandante degli alpini a Nikolajewka.
Madrina della cerimonia è la signora Angelina Mensi, madre dell’alpino Giacomo Tonassi (caduto in Russia e decorato di medaglia d’argento al valor militare alla memoria), alfiere l’alpino Ismaele Bruni, combattente e reduce di Russia.
Nel 1954/55 il sodalizio si adopera alacremente per la costituzione del gruppo alpini di Montreal in Canada, a cui offre il gagliardetto ed invia materiale logistico quale cappelli alpini, nappine, carta intestata ecc.
Il gruppo di Montreal, affettivamente molto legato a Collio, è intitolato alla M.O. Serafino Gnutti. Dipende inizialmente dalla sezione di Brescia, ora è Sezione autonoma con circa 200 soci.
Nel 1961, su iniziativa del socio Mons. Giuseppe Bonomini, nativo di Collio e Cappellano Capo del IV° Corpo d’Armata Alpino, il gruppo innalza al passo Maniva, sullo spartiacque delle Valli Trompia e Sabbia, una grande croce in ferro a ricordo di tutti i Caduti sepolti senza Croce.
La cerimonia inaugurale vede la presenza, oltre a mons. Bonomini, di diversi prelati cappellani militari e personalità di spicco al termine della quale, il reduce di Russia Ismaele Bruni, depone ai piedi della croce una cassetta contenente terra di Russia a testimonianza delle sofferenze patite da chi non è più tornato.
Di questa posa gli alpini di Collio ne sono orgogliosi e ogni anno, la prima domenica di agosto, ne perpetuano la memoria con un raduno di gruppo al Maniva cui fa sempre seguito la celebrazione della S. Messa.
Nel1978, inoccasione dell’adunata sezionale a Collio, viene inaugurato e benedetto il secondo gagliardetto, madrina la signorina Luciana Rambaldini, figlia del pluridecorato colonnello Giovanni Rambaldini (capogruppo dal 1959 al 1960).
Alfiere rimane ancora l’alpino Ismaele Bruni.
Nel 1992, su iniziativa di Samuele Lazzari, capogruppo dal 1982 al 1998, si procede alla costruzione della nuova sede a cui dedicano il proprio tempo libero tanti alpini di Collio.
Non possiamo dimenticare in questa breve trattazione alcune notevoli iniziative del gruppo in diversi ambiti.
Lo sport, ad esempio, con la marcia ha sempre avuto valide pattuglie, raggiungendo lusinghieri risultati. Nel 1975 vinse con Ronchini, Malgaritta, Paterlini sia il campionato nazionale di marcia a Salò, sia il campionato sezionale a Irma.
Lo sci, con la vittoria al campionato Nazionale 2010 dell’alpino Daniel Bellardini, vede coronare con un successo una disciplina che attraverso gli ottimi piazzamenti degli alpini Lazzari e Maggi ha sempre posto in luce il gruppo.
Per non dimenticare il volontariato, con l’assistenza e il soccorso garantiti in drammatiche occasioni di calamità, come il terremoto in Basilicata e in Friuli.
Infine nel2009, incollaborazione con l’Amministrazione Comunale, l’intitolazione, a perenne memoria delle scuole di Collio, “Agli Alpini Bresciani”.
Per l’occasione si è svolta una suggestiva e partecipata cerimonia, testimoniata anche dalla stampa di un libretto sul gruppo e sugli alpini, a conferma ulteriore di una tradizione che ha visto le penne nere di Collio protagoniste nella cultura locale con la pubblicazione, da loro promossa, del volume sugli statuti di Collio, piccolo frammento di storia locale.